La Sapienza della Croce

La Sapienza della Croce  (XXV) n.1 Gennaio-Marzo 2010

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EDITORIALE
Esiste e come si sostiene
un’etica sociale laica?
di ADOLFO LIPPI C.P. (pp. 3-8)

 

Ricordo di Monsignor
Pier Giorgio Silvano Nesti (pp. 9-10)


 

 

 

 

SACRA SCRITTURA e TEOLOGIA
Un incontro provvidenziale:
Newman e i Passionisti
di ADOLFO LIPPI C.P. (pp. 11-22)

In preparazione all’evento della beatificazione del cardinal Newman, prevista in quest’anno, l’autore richiama il profondo legame dell’insigne teologo e santo con la Congregazione della Passione ed accenna ai programmi di studi e alle pubblicazioni che si intendono realizzare. Questi verteranno soprattutto sul rapporto fra Domenico Barberi e John Henry Newman, sia per quanto riguarda la loro storia come il loro pensiero.

Il Sacerdozio di Cristo e del cristiano
di ANGELA MARIA LUPO C.P. (pp. 23-29)

Alla luce della Parola di Dio, l’autrice di questo articolo che è una studiosa di Sacra Scrittura fa comprendere fin dall’inizio il senso che hanno le sue riflessioni: “L’anno sacerdotale indetto dal papa Benedetto XVI invita tutti, preti, laici, comunità cristiana a riscoprire il dono grande del sacerdozio di Cristo e del cristiano”. Il sacerdozio del cristiano non consiste, come si è portati a pensare, in un’attività finalizzata a soddisfare il bisogno di religiosità proprio dell’uomo con atti formali di culto, ma la vocazione di ogni credente ad essere, davanti al Padre e per il mondo, quello che è Cristo, “la cui principale preoccupazione era quella di presentarsi all’umanità come un mistero che nessuna formula poteva esprimere in pienezza”.

La Croce come un’esperienza dello Shabbat
con riferimento a San Paolo
di MARTINO BRUNO (pp. 51-60)

Martino Bruno è un sacerdote di origine ebraica, della diocesi di Viterbo, professore nell’Istituto teologico San Pietro, di Viterbo. Questo testo è una meditazione quaresimale che ci permette di respirare al tempo stesso nella tradizione ebraica e in quella cristiana e di percepire meglio, così, i tesori dell’insegnamento paolino, non facilmente accessibili a chi, come noi, è stato formato con le strutture mentali della cultura greco-romana.


PASTORALE e SPIRITUALITÀ
I Fratelli laici nella
Congregazione della Passione
di FABIANO GIORGINI C.P. (pp. 61-80)

Il compianto storiografo dei passionisti aveva preparato uno studio sui religiosi non sacerdoti, con particolare riferimento ad una figura che è stata tanto importante nella cristianità dei tempi passati, quella del fratello laico, particolarmente del questuante. Una vocazione rimasta in ombra, ma che ha attirato ed attira uomini di grande valore, è ancora scelta liberamente da alcuni e apprezzata da altri.

Lutero e la Scala Santa
di MARIO CEMPANARI (pp. 81-100)

Richiamando alla memoria il viaggio di Lutero a Roma del 1510, l’autore ci riconduce ad un’epoca precedente la Riforma, ma già piena dei suoi fermenti. Tra l’altro vediamo qui come Lutero era immerso in problemi di riforma degli Ordini religiosi ecclesiastici prima di pensare alla riforma dell’intera Chiesa. L’incontro con il centro della Chiesa rinascimentale, che stava per mostrare la sua gloria nella ripresa e nel superamento della cultura pagana, poté far sorgere nella sua coscienza i primi aneliti alla theologia crucis. Il tremendo scossone che darà alla Chiesa porterà forse frutti maggiori nel cattolicesimo che nella Riforma, contribuendo a far crescere nella gerarchia il senso della sua enorme responsabilità per il Regno.


SALVEZZA E CULTURE

Tre Papi e gli artisti
di TITO AMODEI C.P. (pp. 101-105)

Sull’invito di Benedetto XVI agli artisti di tutto il mondo, impegnati nei diversi linguaggi espressivi, la stampa ha ampiamente dato rilievo e positivamente. Nella presente relazione si indugia sull’aspetto che attiene particolarmente alla iconografia per il culto.

L’Italia del Missionario Verdone
di ELISABETTA VALGIUSTI (pp. 107-112)

“Io, loro e Lara”, del regista Carlo Verdone è uscito nelle sale italiane il giorno dell’Epifania del 2010 e sta ottenendo un grandissimo successo di pubblico. Il film ha un cast di ottimi attori che riescono a riproporre, con splendidi risultati, una comicità ispirata alla commedia all’italiana. E’ una comicità al servizio della critica ad atteggiamenti molto diffusi come l’aridità, il materialismo, il razzismo, la confusione morale. Il film riesce a tratteggiare un’immagine piuttosto cruda e verosimile dell’Italia, provocando allo stesso tempo una forte e sana risata liberatoria.

 


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